CPR a Ferrara: un nuovo carcere in città

“Ferrara è stata scelta dal governo Meloni come uno dei possibili siti dove costruire un CPR, uno dei nuovi lager per migranti, centri di detenzione che l’esecutivo vuole aprire almeno uno per Regione (oggi ne esistono 10 in tutta Italia), e che a quanto pare saranno realizzati – a meno di energiche proteste – in caserme o aree militari dismesse, isolate dalla collettività e facilmente sorvegliabili, per aumentare il processo di ghettizzazione delle persone che vi finiscono all’interno.”

Condividiamo il seguente articolo pubblicato sul blog osservatorioantifaromagna.noblogs.org sulla probabile ed imminente costruzione dell’ennesimo lager di stato a Ferrara: il CPR regionale per la privazione della libertà ed espulsione delle persone migranti, nell’area dell’ex aeroporto militare in città.

Un nuovo passo in avanti nel percorso di certo non nuovo, e fomentato tanto da partiti di destra quanto di sinistra, di criminalizzazione e mostrificazione delle persone senza quella carta da cesso che è il permesso di soggiorno (così come ogni altro documento di identificazione) che approdano o cercano di attraversare la porzione di territorio occupata dal cosiddetto stato italiano.

Nella sezione materiali è scaricabile un poster utile per esprimere per la città il proprio dissenso verso carceri, cpr e razzismo di stato.

Il carcere di Via Arginone

Perché siamo contro tutte le carceri

A Ferrara il carcere si trova in via dell’Arginone, dopo che negli anni novanta furono chiuse le vecchie carceri di via Piangipane. È intitolato a Costantino Satta, un carceriere ucciso proprio nel carcere di via Piangipane nel ’45, durante un’azione partigiana per liberare detenuti antifascisti.

Al suo interno sono dentenute circa 340 persone, a fronte di una capienza regolamentare di 244, suddivise nelle varie sezioni presenti: cinque sezioni di media sicurezza (“comuni”), una sezione collaboratori di giustizia (Sezione C), una sezione congiunti dei collaborati di giustizia (Sezione Z), una sezione “protetti” e una sezione AS2. Quest’ultima, allestita meno di dieci anni fa, è destinata agli anarchici e ai sovversi, a coloro che vengono arrestati, condannati e rinchiusi per avere portato avanti le lotte, mettendo in pratica le loro – le nostre – idee. Al momento sono 6 i compagni rinchiusi.

Nel carcere di Ferrara, come in tutte le carcere di questo mondo, avvengono violenze e ne scaturiscono rivolte e gesta di protesta. Attraverso questa pagina ci preme dare visibilità e spazio alle notizie che trapelano da quelle mura, per rompere quel silenzio e quel’isolamento che il carcere necessita. Per dare una voce e un sostegno alle rivolte dei detenuti contro l’infamità del carcere e dei carcerieri. Leggi tutto “Il carcere di Via Arginone”

Ampliare il carcere è ampliare il problema

Che ci sia un carcere a Ferrara lo sanno tuttx. Il carcere c’è e sta in via Arginone, nella zona periferica della città, circondato da campi ma per nulla invisibile. Ci si passa a fianco in auto, alle sue torrette e fili spinati, alle sue mura di cinta che separano il mondo dentro e il mondo fuori, definendo confini fisici di corpi reclusi e margini tangibili di libertà.

Ma che succede in carcere? Con questo scritto proviamo a riportare alcune notizie fuoriuscite da quelle mura, sempre filtrate dai media, cercando di ripercorrerle con un’ottica diversa, ovvero da un posizionamento contro il carcere. Leggi tutto “Ampliare il carcere è ampliare il problema”

Campagna vaccinale in Arginone

Dal 28 aprile 2021 ha avuto avvio la campagna di vaccinazione di massa dei detenuti all’interno della casa circondariale Costantino Satta di via Arginone a Ferrara. Ne dà pomposamente l’annuncio ai media locali il prefetto, Michele Campanaro, sottolineando tronfio come questo rappresenti “un tassello importante per l’accelerazione del piano vaccinale” e come il carcere di Ferrara sia il primo in Emilia-Romagna ad intraprendere il passo. Non sono mancate le ipocrite esternazioni di soddisfazione da parte di vari rappresentanti istituzionali coinvolti: in prima linea per l’autocelebrazione troviamo Maria Nicoletta Toscani direttrice dell’Arginone e Monica Calamai, direttrice generale dell’Ausl di Ferrara.

“La prima casa circondariale in Emilia-Romagna”. Come sempre non manca la somministrazione di una adeguata dose di retorica della competizione nazional-patriottica, funzionale all’invisibilizzazione della merda che l’istituzione carceraria rappresenta in sé, un primato sì difficilmente uguagliabile al di là delle toppe ipocrite che vorrebbe mettere per darsi una patina di “reclusione più umana e sensibile” e quindi tollerabile ed accettabile. Leggi tutto “Campagna vaccinale in Arginone”

Ferrara – Resoconto del presidio sotto il carcere

Domenica 31 gennaio qualche decina di solidali si è recato sotto al carcere di Ferrara, per portare un saluto e un po’ di vicinanza alle persone recluse là dentro. Un caloroso saluto è stato mandato a Francesco (che ha sentito e ringrazia per la solidarietà), uno dei cinque detenuti che hanno scelto coraggiosamente di esporsi raccontando la verità su quanto accadde l’8 marzo dello scorso anno al carcere Sant’Anna di Modena, dove vi fu un massacro da parte dello Stato.

Nonostante tutto quanto subito sulla loro pelle durante quel periodo e le ritorsioni successive all’esposto, la determinazione di questi detenuti ha fatto sì che finalmente si rompesse il muro di omertà su quelle morti e rappresaglie e forte si è levata la solidarietà nei loro confronti.
La risposta da dentro le mura é stata forte e numerosa, l’attenzione alta nell’ascoltare gli interventi che raccontavano un po’ di quanto sta accadendo fuori e nelle altre carceri e forte e chiara la richiesta di indirizzi a cui poter scrivere.

Proprio a Ferrara, tre secondini e un’infermiera sono finiti recentemente sotto accusa per le torture nei confronti di un detenuto, per averlo spogliato e picchiato ripetutamente. Questo a riconferma di quanto il carcere sia strutturalmente fatto per annientare e uccidere, in particolare chi non ha nulla e chi non ha nessuno. E ancora di più in tempi di pandemia.
Un saluto infine è stato mandato ad Alfredo, compagno anarchico da molti anni rinchiuso tra quelle mura, per aver lottato contro lo Stato e per la libertà.

Di certo non hanno funzionato i tentativi intimidatori, rispetto al presidio, della controparte, che il giorno prima ha fermato tre compagnx (poi rilasciatx in giornata), tenendolx diverse ore in caserma, perquisendolx pretestuosamente e recandosi a casa di una di loro per ricerca di armi ed esplosivi con un 41tulps. Il tutto a riconferma di quanto la solidarietà tra dentro e fuori le mura sia fastidiosa per gli aguzzini. [il comunicato dellx compagnx]

Un veloce saluto è stato portato nella stessa giornata anche ai detenuti del carcere della Dozza a Bologna, dove da pochi giorni è stato trasferito il compagno anarchico Beppe.

Prossimi appuntamenti: domenica 7 febbraio alle ore 11 sotto le mura del carcere di Reggio Emilia e alle ore 15 al carcere di Piacenza.